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Il rapporto tra giovani e pornografia è sempre più stretto: circa il 78% dei giovani visita abitualmente siti pornografici e tutto questo potrebbe portare a disturbi gravi....
Il rapporto tra i giovani e la pornografia è sempre più stretto: circa il 78% dei giovani tra 18 e 20 anni visita abitualmente siti pornografici e tutto questo, secondo uno studio condotto dall'università di Padova, potrebbe portare a disturbi abbastanza gravi per le giovani generazioni.
Il professor Carlo Foresta ha coordinato la ricerca che è stata pubblicata su ''International Journal of Adolescent Medicine Health'', le interviste condotte per lo studio hanno rivelato che la frequentazione dei siti va da qualche volta al mese (29 %), a varie volte in una singola giornata (8%). La permanenza si attesta sui 20 minuti circa e molti degli intervistati hanno dichiarato che entrare in questi siti diventa spesso un'abitudine, mentre il 10% ammette una vera dipendenza.
Una comparazione con i dati del 2004 fatta dalla Foresta Onlus ha rilevato un forte aumento della frequentazione rispetto al passato, sia come numero di utenti, sia come numero di pagine comparse nel web: lo stesso professore ha spiegato che ''l'incremento dei mezzi, unito all'aumento dei siti ha fatto sì che i frequentatori aumentassero in un breve lasso di tempo".
I maggiori fruitori di questi siti sembrano essere i fumatori e i figli unici che costituiscono circa il 55 % degli utenti. La ricerca sottolinea inoltre che la frequentazione di tali siti comporta un aumento dei rischi legati a malattie legate al sesso: ad esempio circa il 16% soffre di abbassamento del desiderio sessuale, il 4% soffre di disturbi di eiaculazione e aumentano rispetto agli anni precedenti anche i casi di eiaculazione precoce.
Un' altra indagine condotta da Simon Lajeuness, noto studioso canadese, ha rilevato come la pornografia diffusa in internet stimoli molto di più i giovani rispetto al passato perché ne facilita la fruizione, che è a portata di click, offrendo in più continue novità: tutto questo però secondo lo studioso ha un prezzo che viene pagato nell'approccio sociale, poiché nei giovani si creano una sfera solitudine e voyeurismo fin dalla giovane età. I ragazzi sono distolti dalla socialità e fanno continuo riferimento ad immagini non reali del sesso che così deviano il loro approccio naturale alla sessualità, che conseguentemente potrà portare a deviazioni mentali e disfunzioni sessuali.